La dignità della donna nel pensiero di papa Giovanni
Sabato 14 maggio, alle ore 15.00, presso la Fondazione Papa Giovanni XXIII, Il C.I.F. di Bergamo organizza un incontro nel quale il prof. don Ezio Bolis parlerà de «La dignità della donna nel pensiero di Papa Giovanni» (cfr. programma allegato).
Come è noto, nell’enciclica Pacem in terris, tenendo conto dei mutamenti storici e sociali, papa Roncalli aggiorna la linea pastorale della Chiesa sulla dignità e i compiti della donna nel mondo contemporaneo. Egli afferma solennemente la piena uguaglianza di diritti e doveri della rispetto all’uomo, sia nella vita pubblica che in quella privata: «Gli esseri umani hanno […] il diritto di creare una famiglia in parità di diritti e di doveri tra uomo e donna; […] nella donna diviene sempre più chiara e operante la coscienza della propria dignità. Sa di non poter permettere di essere considerata o trattata come istrumento, esige di essere considerata come persona tanto nell’ambito della vita domestica che in quello della vita pubblica» (Pacem in terris, 22).
Non tutti sanno che tali dichiarazioni costituiscono il coerente sviluppo con una sensibilità maturata dal futuro papa bergamasco già nei anni primi anni del suo ministero sacerdotale, alla scuola dell’amato vescovo Giacomo Radini Tedeschi, di cui fu segretario. Don Angelo Roncalli svolse un ruolo importante nella nascita e nel primo sviluppo del movimento cattolico femminile a Bergamo, in particolare nel campo dell’Azione cattolica, associazione che ha contribuito moltissimo al processo di emancipazione femminile nei primi anni del XX secolo.
Nel 1907 don Roncalli fu incaricato di gestire la Scuola pubblica di religione, aperta con lo scopo di preparare le maestre e le alunne della scuola Normale, come allora era chiamato l’Istituto magistrale, all’insegnamento della religione. Nelle lezioni tenute alle alunne, don Angelo dimostrò una sincera sensibilità verso le problematiche legate al ruolo della donna nella realtà quotidiana in continua evoluzione e una buona capacità di rapportarsi con le iscritte: l’affluenza ai corsi fu tale che si dovette aprire presto una sezione distaccata a Bergamo Alta. Così, nel 1910, quando a Bergamo venne fondata una sezione della Unione fra le donne cattoliche d’Italia, il vescovo nominò assistente ecclesiastico della nuova organizzazione don Roncalli, che nello stesso anno fu posto a capo dell’intero movimento femminile.
Con l’obiettivo di formare individualità coscienti, soggetti capaci di dare sviluppo al movimento cattolico femminile, nel 1912 lo stesso don Angelo inaugurò il Circolo culturale femminile, una sorta di università popolare, dotato anche di una ricca biblioteca, un luogo «dove l’intelligenza della donna avesse modo di perfezionarsi», per dirla con le sue parole.