“In memoria di Giacomo Maria Radini Tedeschi vescovo di Bergamo”

 

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La Fondazione Papa Giovanni XXIII ha deciso di editare una copia anastatica in numero limitato del volume In memoria di monsignor Giacomo Maria Radini Tedeschi vescovo di Bergamo, la biografia che don Angelo Roncalli approntò e diede alle stampe nell’agosto del 1916, esattamente a due anni dalla morte del suo amato vescovo, mentre l’Europa gemeva sotto i terribili colpi della Prima guerra mondiale. Era riuscito a portare a termine l’impresa in condizioni difficili, nei ritagli di tempo tolti al riposo durante il servizio presso gli ospedali militari di Bergamo, prima come “sergente di sanità” e poi come cappellano. La biografia di Radini Tedeschi, scritta con una devozione affettuosa che nulla toglie all’obiettività storica, è uno strumento indispensabile per conoscere lo stesso Roncalli, le sue inclinazioni culturali e spirituali, i riferimenti ideali, il sentire ecclesiale, le costanti del suo pensiero. Mentre mette a fuoco i tratti del suo vescovo, senza accorgersi il giovane segretario delinea anche se stesso, la profonda pietà e il gusto per la sacra liturgia, l’affabilità nel parlare e trattare con gli altri, l’equilibrio nel giudizio di uomini e cose, la passione per la questione sociale, per il lavoro e la scuola, l’amore alla Chiesa e al papa. Le tappe successive della sua esperienza e del suo magistero saranno conferma e sviluppo di quanto questo volume già contiene in nuce. Trova qui conferma la tesi che lo straordinario pontificato di Giovanni XXIII non fu esplosione improvvisa, ma coronamento di una maturazione iniziata già negli anni della giovinezza, in particolare nel decennio trascorso accanto al suo indimenticabile vescovo.

Oltre a consegnarci la fisionomia di uno dei vescovi italiani più insigni tra il XIX e il XX secolo, il volume di don Roncalli offre squarci vivaci sulla storia del cattolicesimo in Italia, in particolare sul movimento sociale dei cattolici che a Bergamo ebbe uno dei suoi luoghi più significativi. Basta scorrere velocemente i titoletti dei vari paragrafi per avere un’idea della impressionante mole di iniziative pastorali che il vescovo di Bergamo seppe accogliere, suscitare, seguire, sviluppare: dai pellegrinaggi a Lourdes e in Palestina, alle iniziative per l’Anno Santo e le feste mariane; dall’organizzazione dei vari rami dell’azione cattolica alle visite pastorali, al sinodo diocesano; dalle cure per il Seminario e per i buoni studi, all’attenzione verso le congregazioni religiose. E ancora: il suo zelo per l’educazione cristiana della gioventù, per il culto e la musica sacra, per la stampa cattolica, per le cause degli operai e degli emigranti. Di grandissimo rilievo fu il suo riconoscimento dei movimenti femminili impegnati nella promozione sociale delle donne, alle cui organizzazione egli diede pieno sostegno.

Il libro consta di 485 pagine e contiene decine di fotografie dell’epoca. Fu stampato con i tipi della Società Editrice S. Alessandro di Bergamo. Molto curato nella scelta della carta, dei caratteri, dei disegni, rivela un gusto tipografico signorile. Una cura particolare venne riservata agli aspetti grafici, tanto che una recensione del tempo annotava: «I ricchi fregi disegnati espressamente, il nitore dei tipi, la ricchezza delle più che cento fotoincisioni, tutto un insieme di eleganti accorgimenti tipografici, fanno del volume un vero modello di arte libraria».

La 1ª edizione del volume è ormai esaurita e introvabile. A un secolo di distanza, questa pubblicazione in una copia anastatica esce con l’auspicio di contribuire a ravvivare la memoria di mons. Radini Tedeschi, figura fulgida troppo presto caduta nell’oblio generale, e di richiamare l’attenzione su un’opera roncalliana ancora poco studiata.

don Ezio Bolis,
direttore della Fondazione Papa Giovanni XXIII