Un’Europa cristiana? Riflessioni sulle radici cattoliche dell’Unione Europea
Giorgio la Pira. I convegni per la pace e la civiltà cristiana
Prof. Massimo De Giuseppe
Università degli Studi di Bergamo – S.Agostino, 13 marzo 2019, ore 16.00-18.00
Massimo De Giuseppe, professore associato in Storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università Iulm di Milano, insegna Storia contemporanea nei corsi di laurea in Arti, design e spettacolo, Turismo, cultura e sviluppo dei territori e Interpretariato e comunicazione, oltre a Storia internazionale nel Master di Comunicazione per le relazioni internazionali (Micri).
Dopo la laurea in Scienze politiche (indirizzo storico-politico), ha studiato per alcuni anni presso l’Università Cattolica di Milano, collaborando con la cattedra di Storia contemporanea. Dopo il dottorato di ricerca (con uno studio sul Messico postrivoluzionario) ha iniziato a collaborare con l’Università Iulm di Milano, ottenendo un assegno di ricerca sul tema Il «terzo mondo» in Italia: politica, cultura, opinione pubblica (1950-1980); ha quindi proseguito come borsista e, successivamente, ricercatore.
Negli anni ha inoltre insegnato Storia contemporanea e Storia della globalizzazione presso l’Università di Parma, Storia delle organizzazioni internazionali e Storia delle relazioni tra Europa e America latina, presso l’Ateneo di Bologna, sede di Ravenna, nella laurea specialistica (poi magistrale) in Cooperazione internazionale e tutela dei diritti etno-culturali e Storia e politica dell’America latina nel Master in “Immigrazione, genere, modelli familiari e strategie di integrazione” dell’Università di Pavia. Dal 2007 è visiting professor presso la Escuela Nacional de Antropología e Historia (Enah/Inah) di Città del Messico ed è stato invitato per seminari, conferenze e lezioni in diversi atenei italiani, europei e americani.
Al centro dei suoi studi e ricerche vi sono il tema della storia internazionale e transnazionale, dei movimenti sociali, religiosi, politici e per la pace, tra dimensione politica, culturale e impatto sull’opinione pubblica. In particolare si è dedicato a due principali filoni di ricerca. Il primo si riferisce ai rapporti tra istituzioni, società, politica e religione tra America ed Europa, con particolare attenzione al caso del Messico tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX (la stagione rivoluzionaria e postrivoluzionaria) e a quello del Centroamerica nel XX secolo (soprattutto in relazione alle «guerre a bassa intensità»). Queste ricerche lo hanno portato a lavorare in archivi americani, europei ed italiani, pubblici e privati, diplomatici e religiosi, sviluppando una certa esperienza anche nel campo della storia orale.
Nel 2008 un suo volume ha ottenuto il premio Desiderio Pirovano per la ricerca storica da parte dell’Istituto Luigi Sturzo di Roma. Il secondo principale filone di ricerca riguarda invece le dinamiche di attori politici e religiosi, gruppi e associazioni italiane legate al movimentismo per la pace, la cooperazione internazionale e la tutela dei diritti umani. In quest’ambito di storia transnazionale si è concentrato in particolare sulla stagione della guerra fredda e sull’intreccio tra le logiche bipolari e dinamiche della decolonizzazione e terzomondiste. Particolare attenzione è dedicata a tempi e modi nella costruzione di reti e organizzazioni con respiro internazionalista e all’impatto delle vicende extraeuropee sull’immaginario culturale italiano.