Cittadinanza onoraria Giovanni XXIII
11 aprile 2015, ore 10.00 Bergamo, Teatro Donizetti
La Cittadinanza onoraria nel Comune di Bergamo
Nel regolamento dei segni di riconoscenza civica è prevista – per motivi eccezionali e per cittadini italiani e stranieri non residenti nel territorio di Bergamo – la concessione della cittadinanza onoraria. In casi di particolare rilievo tale onorificenza può essere concessa anche ad associazioni, enti e persone giuridiche che si siano distinte in ambito civile, militare, religioso che non abbiano la propria sede a Bergamo.
La concessione della cittadinanza onoraria è deliberata dal Consiglio Comunale con il voto favorevole di 4/5 dei componenti, sentito il parere dell’Ufficio di Presidenza.
La Cittadinanza onoraria “Giovanni XXIII
Nel Regolamento comunale per la concessione di segni di riconoscenza civica e della cittadinanza onoraria, è stato recentemente introdotto un nuovo riconoscimento: la cittadinanza onoraria “Giovanni XXIII”.
Nel Consiglio Comunale di mercoledì 18 marzo 2015 è stata discussa una delibera molto particolare: la proposta dell’assegnazione della “cittadinanza onoraria Giovanni XIII” a Ernesto Olivero, fondatore del Sermig di Torino.
Molto particolare anche perché si tratterebbe del primo conferimento di questo genere nella storia del Comune di Bergamo: questa onorificenza è stata introdotta nel Regolamento comunale per la concessione di segni di riconoscenza civica e della cittadinanza onoraria da circa un anno e non è mai stata conferita. L’articolo 15 del Regolamento riporta che la cittadinanza onoraria Giovanni XXIII “viene conferita con cadenza triennale a un cittadino italiano o straniero non residente nel territorio di Bergamo che, a livello internazionale, si sia distinto per la propria opera in favore della pace.”
La commissione, composta dalla Presidentessa del Consiglio comunale Marzia Marchesi, dal consigliere comunale Ezio Deligios, dal Vice Presidente del Consiglio comunale Gianfranco Ceci, dal delegato del sindaco Marco Brembilla e da Valter Dadda per la Fondazione Papa Giovanni XXIII, ha valutato positivamente la candidatura di Olivero, al quale sarà assegnata la cittadinanza onoraria l’11 aprile 2015 durante un consiglio comunale straordinario che coinvolgerà molti studenti delle scuole secondarie cittadine.
Olivero è noto nel mondo per la sua attività in favore della pace e per la fondazione dei cosiddetti “Arsenali della Pace”, presenti a Torino, a San Paolo del Brasile e a Madaba in Giordania.
Numerosi i riconoscimenti di cui Olivero è stato insignito negli anni scorsi: la Medaglia d’Oro al Merito Civile per il suo servizio verso gli ultimi, il titolo di Al Kawkab di prima classe da parte di re Hussein di Giordania, la piantagione di 18 alberi sulle colline di Gerusalemme in suo onore da parte dell’organizzazione israeliana Keren Kayemeth Leisrael, la nomina di Servitor Pacis da parte della Path to Peace Foundation delle Nazioni Unite, il titolo di Uomo di pace di Betlemme e Gerusalemme.
“Sono molto felice di questa onorificenza – ha dichiarato Olivero alla presidentessa del Consiglio Comunale Marzia Marchesi – soprattutto perché a Bergamo ho tanti amici che sostengono e aiutano nella realizzazione delle nostre attività di pace (è infatti presente un folto gruppo di giovani che collaborano con gli Arsenali della Pace e con il Sermig nella zona dell’Isola in provincia di Bergamo).”
Qualcosa di più su Ernesto Olivero
Nato nel 1940 a Mercato San Severino (Salerno), è sposato, con tre figli e sette nipoti. Ha lavorato in varie industrie del torinese e poi in banca fino alle dimissioni (1991). Nel 1964 ha fondato a Torino il Sermig, Servizio Missionario Giovani, insieme alla moglie Maria e ad un gruppo di giovani decisi a sconfiggere la fame con opere di giustizia, a promuovere sviluppo, a vivere la solidarietà verso i più poveri.
Negli anni ’80 all’interno del Sermig nasce la Fraternità della Speranza, che conta attualmente un centinaio di aderenti: giovani, coppie di sposi e famiglie, monaci e monache che si dedicano a tempo pieno al servizio dei poveri, alla formazione dei giovani, con il desiderio di vivere il Vangelo e di essere segno di speranza.
Attorno alla Fraternità della Speranza, centinaia di volontari e il movimento internazionale dei Giovani della Pace si ispirano alla spiritualità e al metodo del Sermig.
L’Arsenale della Pace a Torino
Nel 1983 viene assegnato al Sermig in comodato dal Comune di Torino l’ex Arsenale Militare di Piazza Borgo Dora. Olivero, incoraggiato da Giorgio La Pira, sente che questo sarà il primo grande passo di una profezia di pace. Ne inizia la trasformazione con l’aiuto gratuito di migliaia di giovani, di volontari, di uomini e donne di buona volontà da ogni parte d’Italia. L’11 aprile 1984 è il Presidente della Repubblica Sandro Pertini ad inaugurare l’Arsenale della Pace. Le sue capacità organizzative ed imprenditoriali permettono negli anni la ristrutturazione complessiva di un’area di 45.000 mq.
Per il grande lavoro svolto nella trasformazione dell’Arsenale e per l’attività incessante del Sermig a favore degli ultimi, Ernesto Olivero è stato definito “imprenditore del bene”.
Nel luogo dove sono state forgiate buona parte delle armi utilizzate nelle due guerre mondiali, è sorto un “laboratorio” di convivenza, di dialogo, di formazione dei giovani, di accoglienza dei più disagiati, un monastero metropolitano, aperto 24 ore su 24. Vi trovano rifugio uomini e donne che cercano un aiuto per cambiare vita (in questi trentun anni sono stati realizzati progetti a favore di uomini e donne di 140 nazionalità). E’ luogo d’incontro per migliaia di giovani che da tutta Italia e dall’estero si danno appuntamento per confrontarsi, dialogare e crescere. E’ base di partenza per la solidarietà che raggiunge i cinque continenti. E’ ambiente di preghiera e di silenzio, di cultura e di formazione. Nel 2008 le Istituzioni locali riconoscono l’opera come patrimonio del territorio e diventano Città, Provincia e Regione dell’Arsenale della Pace.
Cos’è il Sermig?
Fraternità della Speranza
Il Sermig – Servizio Missionario Giovani – è nato nel 1964 da un’intuizione di Ernesto Olivero e da un sogno condiviso con molti: sconfiggere la fame con opere di giustizia e di sviluppo, vivere la solidarietà verso i più poveri e dare una speciale attenzione ai giovani cercando insieme a loro le vie della pace.
Dai “Si” di giovani, coppie di sposi e famiglie, monaci e monache è nata la Fraternità della Speranza, per essere vicini all’uomo del nostro tempo e aiutarlo a incontrare Dio.
Il Sermig vive grazie al contributo gratuito di migliaia di amici e volontari che condividono tempo, professionalità, denaro, beni materiali e spirituali. La “restituzione” di queste risorse a favore dei più sfortunati permette al Sermig di essere sostenuto al 93% dalla gente comune.